Riflessioni

Violenza, Guerra, Tortura. Ma dove sta Dio?

Di fronte a violenze, guerre, torture si può reagire in vari modi. Ci si può ad esempio voltare dall'altra parte e cambiare canale. Oppure si ci può preoccupare, come fanno in queste ore i potenti della terra, se la percentuale di consensi diminuisce o rimane almeno tale e quale. Oppure si può tentare di porre qualche domanda, sperabilmente sensata. Violenza, guerra, torture: un antico trinomio. Ma dov'è Dio? E ancora: è proprio Dio che le vuole? Perché le permette? Domande non nuove, certamente, ma che troppo spesso i credenti evitano, forse intimoriti da risposte troppo difficili o che possono sconvolgere i bei sistemi religiosi all'interno dei quali si sentono come in una roccaforte, come il granchio sotto la sabbia. Occorre avere coraggio, e il coraggio sta anche nel chiedersi: si dice, così asserisce il testo biblico, che l’essere umano sia fatto a immagine e somiglianza di Dio... Davvero? Ma è proprio così che stanno le cose?E se davvero l'essere umano è fatto a immagine e somiglianza di Dio, è lecito chiedere: di quale Dio? ALLAH? YHWH? ZEUS-GIOVE-GEOVA? Forse un dio dal doppio volto: uno che esprime sentimenti buoni, positivi, l'altro oscuro e tenebroso? Violenza, guerra, torture: dov’è Dio? Ma anche, per conseguenza, dov’è l’essere umano? E, se diamo peso alle parole che adoperiamo, ci domanderemo inoltre: quanto è davvero umano quest'essere umano?Le torture finte di un finto cristo al cinema commuovono i milioni di esseri umani accorsi a vederle. Quelle stesse torture fittizie fruttano 36 milioni di dollari al produttore. Ecco un bell'esempio del culto al dio-mercato (un dio sicuramente esistente e ben presente!). Qui sta la violenza finta resa spettacolo, buono per far marcire i cuori degli esseri umani.Poi, però, c’è lo spettacolo della violenza quotidiana reale. Solo la persona moralmente cieca non s'accorge che questa è una società violenta, che si nutre di violenza, e che la esporta, chiamandola magari libertà. Dinanzi a violenze, torture, guerre è lecito porre la domanda: perché tanta sofferenza, violenza, tortura anche nella vita di Gesù? E ancora: è giusto far soffrire? Si può soffrire a causa dell’odio e dell’ignoranza, si può soffrire a causa del pregiudizio, ma si può anche soffrire per amore.È proprio vero che ci sono guerre volute da Dio? Ma quale Dio sarebbe colui che le vuole?Dinanzi a violenze, guerre, torture di uomini contro uomini si dice: siamo peggiori delle bestie. È vero. Facciamo bene a vergognarci. Anche se pare che a vergognarsi siano sempre gli innocenti, quelli che non c'entrano nulla. Gli altri, i criminali palesi e i mandanti, fanno gli indifferenti.Però la domanda più onesta (più umanamente onesta, più biblicamente onesta) che possiamo porre rimane: violenza, guerra, torture: ma dov'è Dio? Domanda antica, generatrice di riflessioni e preoccupazioni, anche perché soltanto se Dio c’è, il male diventa visibile e condannabile. E ci si può persino domandare: Dio partecipa alle sofferenze umane, oppure se ne sta coi beati nel cielo dell’indifferenza? Oppure... oppure si può cambiare canale (ma sarebbe meglio spegnere del tutto la TV, serva infedele, ladra di tempo). Oppure si può continuare a giocare nel paese dei campanelli, giocare al gioco della religione: la mia, la tua e quella dell'altro, del diverso da noi, il cui dio, ovviamente è falso. Il nostro, invece, è quello vero di dio. E lo tiriamo dove vogliamo noi. E lo portiamo dove vogliamo noi. E lo esportiamo dove vogliamo noi. Stando bene attenti a non farci mai domande.

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