Riflessioni

DINANZI AL NONSENSO DELLA VITA

Senso e nonsenso della vita Si rimane basiti dinanzi al nonsenso della vita Il contrasto stridente tra senso e nonsenso della vita emerge quando si compie lo sforzo di PENSARE. Sforzo che non tutti hanno voglia di fare. Ecco il giovanissimo Simone, ragazzo diciottenne che muore di tumore, assistito dall’amore dei genitori e dall’affetto dei compagni di classe (nella foto) che si erano vaccinati tutti per permettergli di frequentare le lezioni; ed ecco il novantenne che, sazio di giorni, vive una vita senza amici, che sono morti tutti prima di lui; egli vorrebbe morire ma non può. CHE NONSENSO! Mentre forse stai bevendo un caffè e leggendo questo breve scritto, uomini e donne soffrono nei lager libici, dope aver attraversato il deserto. Che nonsenso! Qui da noi godiamo di una pace relativa, grazie alla quale si può uscire per far visita a un amico o per comprare qualcosa da mangiare; ma a poche ore di volo da qui esplode la guerra che, come ben scrisse Ernest Hemingway in Addio alle armi (1929), è provocata e iniziata, ieri come oggi, da rivalità economiche precise e da un certo numero di porci che ne approfittano, mentre la gente crepa sotto i BOMBARDAMENTI. Che nonsenso! MORTE, MALATTIA, DEPRESSIONE, PRECARIETÀ FANNO EMERGERE IL NONSENSO DELL’ESISTENZA. Poi c’è la SOLITUDINE, che indubbiamente alcuni vivono meglio di altri, ma che a molti rende la vita realmente insensata. C’è la moglie ancora giovane, innamorata del marito, il quale la abbandona. C’è un marito che desidererebbe vivere la maturità e la vecchiaia con la moglie, ma lei pensa ad altro. C’è chi tiene per la verità e la giustizia, si batte per esse, e viene regolarmente isolato, separato, spesso anche ucciso da fuoco amico ma interessato. Che delusione, che nonsenso! Ci sono comportamenti insensati. Una madre, detenuta in carcere, getta dalle scale della prigione i due piccoli figli. Che senso ha? Gli automobilisti al volante sulle strade litigano per un nonnulla e talvolta le cose degenerano in accoltellamenti. Un nonsenso totale. Che fare dinanzi al nonsenso della vita? Lamentarsi? Ma forse lamentarsi è quasi un sacrilegio, con tutto quello che si vede e si sente in giro. Dovremmo quindi ACCONTENTARCI di come stiamo e di ciò che abbiamo? Va bene, ma possiamo accontentarci anche di ciò che… SIAMO? Dovremmo credere alle favole di chi predica il dio del materialismo? Cristo Primo Ministro di un futuro governo terreno globale? Oppure è meglio non credere affatto? Negare ogni senso oppure, in alternativa accettare il problema: come e dove trovare il SENSO DELL’ESISTENZA senza rifugiarsi nel proprio orticello settario, claustrofobico, e senza fuggire le problematiche della vita? Proprio per valutare e forse riscoprire il senso della vita – ma quale? – si tengono varie iniziative sul tema generale TORNARE A GESÙ [CHE COSA C’È DOPO LA MORTE e LE PRIORITÀ DELLA NOSTRA VITA]. Tante persone in preda a disperazione potrebbero trovare nella parola di Gesù Cristo presentata da Luca il senso verace della propria esistenza. Ritrovare quella cosa unica e indispensabile che rende la vita, nonostante tutti i problemi, degna di essere vissuta. Luca racconta che mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e UNA DONNA DI NOME MARTA LO ACCOLSE nella sua casa. Essa aveva una sorella di nome MARIA, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ASCOLTAVA la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, Marta disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma UNA SOLA È LA COSA di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». Qual era, secondo Gesù, la sola cosa DI CUI C’È BISOGNO? Una vincita al totocalcio? Un lavoro sicuro? E che dire di coloro che, dopo una vincita clamorosa o avendo un lavoro sicuro come lo aveva Sergio Marchionne, muoiono all’improvviso per un brutto male? L’essere umano è dotato di scelta: infatti Gesù dice che Maria aveva scelto. È vero che ci sono molti condizionamenti, ma è vero anche che la persona resta pur sempre libera di scegliere, nonostante tutte le difficoltà. Scegliere se vedere il bicchiere mezzo pieno oppure mezzo vuoto. Che cos’è questa vita? Nonsenso e follia oppure, a dispetto di tutti i problemi pur critici, è possibile vedere in essa UN SENSO PROFONDO, UN SIGNIFICATO NON SUPERFICIALE? Qual era quella “parte migliore” che Maria aveva scelto? E PERCHÉ l’aveva scelta? In che consisteva quella parte “migliore”? Ma migliore di che cosa? E perché NON LE SAREBBE STATA TOLTA MAI? Non esistono risposte facili. Diffidiamo delle risposte facili e di quelle facilitate. La strada è stretta. Chi non pensa è morto dentro. © Riproduzione riservata Roberto Tondelli – 09 2018

Vedi allegato

Torna alle riflessioni