Riflessioni

IL CORAGGIO DI FUGGIRE

Il coraggio di fuggire A pensarci bene, il nostro corpo esprime molto di ciò che siamo interiormente Ci diciamo cristiani, ma la nostra poca familiarità con il Nuovo Testamento (Evangelo) è tale che non sappiamo neppure come adoperare la cosa che più di ogni altra ci è vicina, tanto vicina da identificarsi con noi stessi, cioè il nostro corpo. Non è il caso qui di esaminare quali siano le responsabilità secolari per tale e tanta mancanza di conoscenza delle Sacre Scritture. Parliamo del corpo. È vero, si fanno molte cose per il corpo. L’igiene è la prima medicina. Poi lo si cura, lo si nutre; oggi il nutrizionista va di moda. Il corpo femminile si abbellisce col trucco. Il maschio ci tiene a una capigliatura curata. Un bell’abito è un onore per il corpo. A pensarci bene, il nostro corpo esprime molto di ciò che siamo interiormente. Il sorriso o il muso non dicono la stessa cosa agli altri, e così pure la cordiale stretta di mano o lo schiaffo. Con una parola saggia e gentile possiamo scaldare il cuore di una persona, ma con una parola maligna possiamo indisporre l’altro e provocare divisioni. I modi di usare il corpo sono molti e diversi. Anche la sessualità è una delle modalità nell’uso del corpo e può essere usata in modo saggio accurato sensibile o in modo folle trascurato insensibile. A tale scopo, la familiarità con la Scrittura ispirata da Dio, il Nuovo Testamento, può essere d’aiuto. Ecco un brano che può far riflettere. Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma IO NON MI LASCERÒ DOMINARE da nulla. Le vivande sono per il ventre, e il ventre è per le vivande; ma DIO DISTRUGGERÀ queste e quello. Il CORPO PERÒ NON È per la fornicazione, ma è per il Signore, e il Signore è per il corpo; Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza. Non sapete che I VOSTRI CORPI SONO MEMBRA DI CRISTO? Prenderò dunque le membra di Cristo per farne membra di una prostituta? No di certo! Non sapete che chi si unisce alla prostituta è un corpo solo con lei? «Poiché», Dio dice, «i due diventeranno una sola carne». Ma chi si unisce al Signore è uno spirito solo con lui. FUGGITE LA FORNICAZIONE. Ogni altro peccato che l''uomo commetta, è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca CONTRO IL PROPRIO CORPO. Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati COMPRATI A CARO PREZZO. Glorificate dunque Dio nel vostro CORPO (1 Corinzi 6,12 ss.). Queste parole, questi criteri etici che lo Spirito del Cristo suggerisce a Paolo apostolo, vengono scritte ai discepoli di Corinto, città primaria della Grecia antica, che dal punto di vista culturale, sociale, economico e religioso può essere paragonata senza forzature alla Roma antica e anche alla Roma moderna. La cultura mediterranea antica suggeriva che più femmine erano possedute dal maschio, più elevato era il grado del suo “onore”. Sembra evidente che oggi sussistano ancora almeno le macerie di quell’antica cultura; su tali macerie si è poi venuta costruendo la cultura moderna: io faccio sesso quando e come voglio. Ebbene, a una mentalità di tal genere, Cristo risorto suggerisce invece i seguenti criteri di comportamento. 1. Essere forti in Cristo Gesù, non farsi dominare da nulla. Non si tratta della forza derivante dall’antico principio stoico, ma della energia morale spirituale causata dalla fede fiduciosa nella risurrezione di Cristo, mediante la quale posso davvero non lasciarmi dominare da nulla. 2. La fede fiduciosa è un profondo senso di rispetto per colui che non è solo Creatore ma anche Distruttore. Le varie modalità del buonismo attuale, frutto di noncuranza verso il dato scritturale rivelato, fanno appunto dimenticare la seconda parte di questa verità profonda. 3. Lo scopo precipuo del corpo non è la fornicazione. Il che è diametralmente opposto al faccio sesso quando e come voglio. 4. Lo scopo del corpo è la risurrezione. Si tratta evidentemente dello scopo escatologico del corpo, il quale qui e ora – cioè prima della fine delle fini – va usato per i motivi richiesti dalla vita quotidiana, senza tuttavia dimenticare criteri e princìpi volti a quello scopo ultimo. 5. La discepola e il discepolo di Cristo considerano i loro corpi come membra di Cristo stesso. Questa realtà attraversa come un filo rosso tutta la narrazione neotestamentaria. I cristiani sono membri di Cristo e membra gli uni degli altri (Rom 12,4 ss.). Il che si scontra contro la folle concezione autonomistica indipendentistica privatistica oggi così di moda. 6. La sessualità l’ha inventata Dio; essa è dunque “buona” (Gen. 1,31, anche se insidiata dalla concupiscenza, esito/conseguenza del peccato). «I due diventeranno una sola carne», cioè una sola persona. Gioie e dolori dell’uno sono gioie e dolori dell’altra. Le alternative a questo genere di unità, finora proposte, aprono la porta all’egoismo più sfrenato, che non ha nulla a che vedere con l’amore affettuoso. 7. La sessualità riguarda “i due” che si amano, non i tre, i quattro, i sei, gli otto... che fornicano. 8. La fornicazione è un’aberrazione perché è un male contro se stessi, cioè contro il proprio corpo. 9. Il corpo del maschio e della femmina, immersi (battezzati) in un medesimo Spirito (1 Cor. 12,12 ss.) è dimora dello Spirito del Risorto: ne segue un comportamento consono alla “ri-creazione” (Tito 3,5) attuatasi “in Cristo”. 10. Col suo sacrificio, Gesù ha comprato a caro prezzo i nostri corpi, e non semplicemente le nostre anime, come si dice di solito. 11. Il credente utilizza dunque il proprio corpo per glorificare Dio in ogni aspetto della propria esistenza; ecco perché e in che senso le lettere apostoliche sono indirizzate a “santi”. Purtroppo, i criteri su brevemente elencati sono ben lontani dall’essere accolti e praticati dai cristiani di oggi, molti dei quali risentono fortemente dell’andazzo di una società nella quale la stragrande maggioranza delle persone non considera affatto la fornicazione come un revolver rivolto contro se stessi. Ciò causa lo sfaldamento del tessuto sociale. Molti, anche fra i cristiani, non considerano più fornicazione comportamenti apertamente in contrasto con l’etica biblica. Ci sono cristiani che scusano la fornicazione in casa propria con i difetti degli altri. Tutto ciò causa corruzione in quella particolare società che è il popolo di Dio. L’Evangelo del Risorto, per chi crede alla risurrezione, è buono e propone il bene dell’essere umano. Esso non solo non cambia con le culture, ma suggerisce con pazienza alla persona umana la migliore etica (comportamento) possibile. Peccato che all’Evangelo della saggezza divina vengano spesso preferite concezioni aberranti che trascinano molti verso un’immoralità dilagante. Non c’è proprio nessun onore nel “farsi” più femmine possibile. Non c’è nessun onore nel passare “da un maschio all’altro”. La vergogna, non più riconosciuta come tale, la fa da padrona. Talvolta il coraggio non consiste nel mantenere la posizione e combattere, bensì nel fuggire il più lontano possibile da una situazione di fornicazione. © Riproduzione riservata Roberto Tondelli – 03 2018

Vedi allegato

Torna alle riflessioni