Buona notizia e fake news
Buona notizia e fake news
“Buona Notizia”: quest’espressione riproduce una volta tanto non una terminologia inglese, ma greca.
Non c’è bisogno d’essere studiosi della lingua italiana per notare che quasi tutti oggi sembrano posseduti dalla mania di infarcire i discorsi con parole inglesi (o americane). L’espressione “fake news”, ormai in bocca a quasi tutti i giornalisti, indica le bufale, le notizie di propaganda e disinformazione, diffuse spesso in rete e sui “social media” al fine di controllare il traffico della rete e amplificare l’impatto di alcuni siti di informazione (?). Tali bufale, o falsità, servono per esempio a sviare i lettori in ambito finanziario, ma ci sono anche siti che danno notizie politiche false per controllare flussi di voti e opinioni.
Il compito del giornalista o di chi in ogni modo diffonde notizie è delicato e va esercitato con conoscenza, con coscienza e con senso di responsabilità. Se non si agisce così, si rischia seriamente di incrementare il grado di babele generale, già ora piuttosto elevato, e di confondere la mente di molti. Purtroppo la diffusione di falsità forse è utile proprio agli scopi di chi le inventa e le propaga.
C’è però una notizia, una sola, che circola nel mondo da duemila anni, non senza esser contrastata, e che non solo non si è rivelata falsa, ma la cui verità buona splende di generazione in generazione per gli umili di cuore. All’interno della enorme nera nuvola inquinata (violenza, guerre combattute, battaglie di notizie) che alimenta il travaglio di questo mondo, splende nonostante tutto la “Buona Notizia”. Quest’espressione riproduce una volta tanto non una terminologia inglese, ma greca. La parola “euanghelion”, cioè “evangelo”, vuol dire infatti “Buona Notizia”. Per la precisione, Buona Notizia riguardante Cristo Gesù.
“La cosa sia nota [notizia] a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo. Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori,/è diventata testata d’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (Atti 4,10 ss.). Qui parla Pietro apostolo, dopo la guarigione di un infermo. Pietro annuncia che Gesù Cristo, e solo lui, è “la pietra” nell’edificazione del nuovo popolo di Dio. Ogni altra “pietra” è esclusa, è una “fake new”. Poi Pietro annuncia che “in nessun altro c’è salvezza”, se non in Cristo soltanto: ogni notizia di salvezza in altre persone o personaggi è quindi da considerare come una “fake new”, una falsità. Questa Buona Notizia è annunciata da Pietro, con la sua autorità di apostolo, e registrata da Luca, ispirato da Dio, che scrive il libro degli Atti degli Apostoli. Il testo del Nuovo Testamento è attendibile e autorevole. Esso propone non bufale, ma la Notizia Buona della salute spirituale morale in Cristo.
Proprio all’inizio della bellissima lettera ai cristiani di Efeso, Paolo apostolo ringrazia Dio che li ha benedetti con ogni benedizione spirituale “in Cristo”. “In Cristo”, Dio rende i suoi discepoli santi e immacolati nell’amore, e li rende pure suoi figli adottivi “per opera di Gesù Cristo”, secondo la sua volontà buona. “Nel suo Figlio diletto” si ottiene la redenzione mediante il suo sacrificio, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia. Questa grazia, dono meraviglioso, Dio l’ha donata “in Cristo”. Dio ha il progetto di raccogliere “in Cristo” tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra. “In Cristo” siamo stati fatti anche eredi di Dio. “In Cristo” si ascolta la parola della verità, cioè l’EVANGELO della salvezza che è capace di suscitare la fede fiduciosa nella persona umana, per poi ricevere (nel battesimo) il suggello dello Spirito Santo che è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria (Efesini 1,3 ss.).
Ogni proposta di benedizione, di santità, di immacolatezza, di sacrificio al di fuori di Cristo è una “fake new”. Ogni redenzione, ogni remissione dei peccati, ogni grazia al di fuori di Cristo va ritenuta una “fake new”. Ogni parola, ogni messaggio, ogni notizia che non sia quella dell’Evangelo di Cristo è una falsità, aumenta la confusione. Ogni passione religiosa, ogni fede, ogni battesimo che sia al di fuori di Cristo è frutto di “fake news”.
Scrive Giovanni apostolo che “la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta... la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato le tenebre piuttosto che la luce, perché le loro opere erano malvage” (Giovanni 1,5; 3,19). Talvolta si preferiscono purtroppo le bufale alla veracità dell’Evangelo di Cristo. Eppure anche in questa società ubriacata da “fake news” resta vero che solo in Cristo è la luce. È solo Lui l’unica possibilità di vita, che nessuno può sostituire. Dalla veracità dell’Evangelo segue la cura doverosa di diffondere tale Notizia Buona con conoscenza, coscienza e grande senso di responsabilità.
© Roberto Tondelli – 2017
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