Faccette Nere nel mare di Montalbano
Ti piace Montalbano? Certo che mi piace. È fatto bene, recitato bene. Personaggi credibili. Luoghi incantevoli. E poi c’è quel mare. Quel mare dove nuota Montalbano. Placido. Immenso. Un blu perfetto. Sembra impossibile che proprio quel mare oggi 30 settembre 2013 si sia preso le tredici vite di tredici faccette nere, eritrei o somali non si sa ancora bene, annegati nei pressi della costa di Scicli. Però non è stato il mare di Montalbano a pretendere le tredici vite. Sono stati gli scafisti che a colpi di corda bagnata hanno costretto molti disgraziati a buttarsi dal barcone nel tentativo di alleggerirlo. Molti non sapevano nuotare. Tredici sono morti. A chi sarà affidata l’indagine su questi poveri morti? A Mimì o a Montalbano? Collaborerà Fazio o Catarella? Forse la domanda è inutile quando la giustizia è televisiva, virtuale, fictional? Forse non molti sanno che Montalbano è anche un paesino della Basilicata, menzionato da Carlo Levi nel suo celebre Cristo si è fermato a Eboli (1945). Levi, al confino, racconta la miseria dei contadini della zona, il loro sfruttamento, la loro rassegnazione disperata. Masse ignote (almeno agli uomini) che non hanno fatto la storia (quella degli uomini), ma l’hanno subìta (da altri uomini), senza poter sfuggire alla miseria (voluta da uomini), in una terra letteralmente mischiata alle ossa dei loro propri morti. Questa terra somiglia al mare del Canale di Sicilia, mischiato alle ossa dei diciottomila morti annegati negli ultimi quindici anni. Faccette nere che non fanno la storia, ma che subiscono le storie raccontate loro dall’occidente sedicente cristiano, globalizzante. Cioè fagocitante. Nero di sfruttamento e di malvagità. Nero di storie. Televisivamente molto ben raccontate. Hanno le gambe lunghe. Arrivano fino in Africa. Attraggono. Illudono i disgraziati poverissimi. Illudono le faccette nere che qui c’è per loro un posto al sole. In questo stesso mare, nel 60 d.C. circa, naufragò una nave con più di centocinquanta prigionieri a bordo (Atti 27-28). Già allora, e ben prima, prigionia e schiavitù e sfruttamento… storia antica, ben poco nobile. La storia dell’uomo che è lupo dell’uomo. Si salvarono a stento quei prigionieri. I nerboruti soldati romani che li detenevano furono più teneri dei moderni scafisti ben pagati. Uno dei prigionieri era un maestro ebreo cittadino romano: Paolo da Tarso. Inviato da Cristo alle genti. Doveva dire loro che l’uomo è prossimo da amare come te stesso se prima ami Dio con tutto te stesso. Una notizia buona del tutto ignota all’occidente sedicente cristiano. Ignota come un Dio ignoto. Si mente. Si sfrutta. Si usano gli altri. Si divorano uomini. Faccette nere continuano a morire. Faccette bianche di giovani generazioni sono private di futuro, di speranza, di attività lavorativa seria e concreta, e di possibilità di amare. E ci si ritrova tutti realmente sullo stesso barcone sgangherato. E c’è chi ci guarda in televisione. E ha perfino pietà. Pietà di chi tenta di aggrapparsi a un pezzo di legno qualunque, a un genitore, a un parente, a un amico, a un papa simpatico, a un prete amico, mentre si cerca persino di ridare un po’ d’ossigeno al moribondo promettendo nuovi santi. Tutto pur di non affogare. Ma nessuno sa nuotare. Perché non si sa più pensare. Né si vuole più riflettere. Ci hanno rubato i cervelli. Ci hanno rubato la volontà. Ci hanno rubato l’anima. E non si sa più neppure pregare. Non c’è sul barcone un Paolo che sappia incoraggiare e pregare. Un Dio ignorato resta ignoto. Mentendo al prossimo in modo televisivamente corretto si è mentito a Dio. Usando internet per propagare la menzogna si è mentito a Dio. Povere faccette nere, nei cui villaggi ancora si conosce l’onore, venute a morire all’inferno, dove non c’è più vergogna perché non c’è più onore. Dio avrà misericordia di voi. Montalbano, ignaro commissario, continua con bello stile a nuotare a larghe bracciate, sull’acqua del mare siculo. In mezzo ai cadaveri della cristiana società, morente per la sua immensa menzogna. © Riproduzione riservata [r.t. - 2013]
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