Domande

 "Pienezza" nel Nuovo Testamento

Leggendo la lettera agli Efesini, ho trovato più volte la parola "pieno", "pienezza". Vorrei una spiegazione di questo termine che sembra molto significativo.
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"Pienezza" (gr. pleroma) è davvero un termine gravido di significato ed è adoperato in vari brani del Nuovo Testamento, ciascuno di estremo interesse. Eccone una breve lista: la pienezza della grazia di Cristo (Gv. 1,16), la pienezza della divinità in Cristo Gesù (Col. 2,9), la pienezza dei tempi nel raccogliere ogni creatura sotto Cristo (Ef. 2,9-10). Ognuno di questi brani meriterebbe uno studio a sé, qui ci si limita a qualche osservazione sul brano molto bello di Efesini 3,14-21:

 

Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo interiore. Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

A colui che in tutto ha potere di fare
molto più di quanto possiamo domandare o pensare,
secondo la potenza che già opera in noi,
a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù
per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen. (vers. Bibbia di Gerusalemme)

 

La "pienezza di Dio", cioè del suo amore caratterizza il rapporto fra Dio e uomo. Il greco "pienezza" poteva indicare per es. una nave a pieno carico con tutta la ciurma a bordo.  Nel greco biblico indica il contenuto, la grande quantità, la somma complessiva, la misura completa, la pienezza dell'amore e della potenza divina esercitata mediante Gesù Cristo, tutta la ricchezza che Dio dona nel conoscere l'amore di Cristo. Per usare l'immagine della nave, il credente è completamente riempito e perfettamente equipaggiato con una misura completa di amore di Dio.

Questo Amore, infatti, è stato conosciuto dall'individuo mediante la conoscenza di Cristo Gesù, che egli incontra nelle pagine del Nuovo Testamento. Questo amore, una volta accolto per fede fiduciosa dalla persona, la trasforma completamente. Occorre accogliere l'Amore di Dio affinché questo Amore si distenda in tutta la sua lunghezza, larghezza, altezza e profondità. Comprendendo questo Amore, noi siamo rigenerati e trasformati nel nostro modo di pensare, e quindi nel nostro modo di agire. Proprio questa era la bella preghiera di Paolo apostolo a pro dei fratelli di Efeso. Quello che cambia la nostra persona interiore non è tanto il capire certe cose con la mente (anche questo è importante, certo), ma è soprattutto il comprendere la completezza dell'Amore di Dio che ci ha voluto immensamente bene in Cristo Gesù.

La nostra società è desertificata anche perché non si dà valore all'uomo interiore, la fede fiduciosa è stata quasi completamente sostituita da sfiducia e scetticismo, e l'amore di Dio, che pure è stato manifestato in Cristo, fatica a raggiungere il cuore dell'uomo. Eppure quell'amore è tuttora a disposizione di ciascuno, come un frutto maturo e gustoso, che va colto e interiorizzato per poterne apprezzare tutti gli effetti benèfici.

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